Notte di guerra

Fiordi e cattedrali
nel deserto così vasto del mare…

Nodi di desideri soffocati.

Ma poi? Non saprei,
non ne converso affabilmente.
Forse di ricordi? Sì, e il mare
terso si rigonfia, si raccoglie in grembo
e si rialza. Ma sempre
a fatica
in un dolore atroce
a rimpiangere la bonaccia
in silenzio, così vasto, il mare…

Ho segnato sentieri nell’arida
brulla campagna. Impende dal cielo
un nembo un po’ nero un po’ falso.
Scomparse le tracce, i sentieri
gettano là, alle bare dischiuse.

Pronte ad accogliermi,
stanotte, ch’è guerra e martirio.
Infuria la neve d’inchiostro,
povertà d’occhi neri
pupille di terra bruciata.

Acqua
stanotte acqua. Sete.
Acqua di fonte sorgente,
cristallo di semi, figlia
del vero niente, della mai
raggiunta tregua.


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